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Le stelle benevole

(1 recensione del cliente)

14,00

 

La prima impressione che si riceve leggendo questo libro è che sia davvero un ottimo manuale, per proprio perché non è un manuale.
Sono piuttosto delle conversazioni, se non persino delle confessioni, dove traspaiono le paure, le speranze, i fallimenti, i successi ecc. del lettore che si fa autore per raccontare i suoi viaggi nei libri.
Quella che ora ci propone è una sorta di mappa di questo viaggio, come uno che ha fatto un tratto di quella strada che deve intraprendere chi vuole provare a scrivere.
Un po’ come quando cammini su un terreno incerto, come gli scogli, e chi hai davanti ti dice dove mettere i piedi per non cadere e non farti del male: ti dà consigli utili, ma su quel terreno c’è anche lui, è solo un po’ più avanti, per cui lo senti vicino e gli dài più fiducia.
Alessio Casalini

Dalla prefazione:

Gli otto momenti che scandiscono questo libro ruotano attorno alle seguenti questioni: si parte dall’espressione dei sentimenti e dei sospiri che li vestono (com’è difficile non apparire né freddi né svenevoli); si prosegue con la determinante scelta del punto di vista (spesso, per non apparire banali, si diventa vacuamente contorti); e si tenta infine di mettere a fuoco il senso delle cose semplici (che rischiano di diventare piatte), cercando di trovare, secondo la sensibilità e i gusti di ognuno, la propria giusta misura.

Fra gli altri autori, le varie conversazioni si incentrano principalmente su: Goffredo Parise, Kurt Vonnegut, Georges Perec, Raymond Carver, John Cheever, David Foster Wallace, Anton Čechov, Flannery O’Connor, Tiziano Scarpa, Italo Calvino, Erica Jong, Dario Voltolini, Andre Agassi, Dino Zoff , Vincenzo Rabito.

Descrizione

Le stelle benevole. Otto conversazioni sugli effetti collaterali della lettura, di Francesco Mencacci

Livorno, Valigie Rosse, 2017, pp. 112. Formato 17×24

ISBN: 9788898518180

1 recensione per Le stelle benevole

  1. susanna nugnes

    Caro Francesco Mencacci, ebbene ha sortito l’effetto ovvero quello di farci venire la voglia di leggere, io non ho ancora finito Le stelle benevole perché mi sono mossa come vuole Pennac, a piccole dosi con il diritto di centellinarle, eppure ho già cercato sul web notizie di Una cosa divertente che non farò più ed ho trovato un estratto, appena possibile mi riprometto di comprare il libro. Veniamo a lei: bella l’idea delle conversazioni, una sua speciale versione delle interviste immaginarie, alla maniera di Calvino, visto che lei parla con i libri, ma loro non sempre ti rispondono, per tua consolazione vorrei dirti che sarebbe preoccupante se cominciassero a risponderLe, no? E invece le rispondono, eccome se le rispondono, hanno risposto anche a noi lettori! Bello il trucco del piano inclinato, bello il richiamo all’ Hemingway de I Quarantanove racconti, deliziosi i suoi consigli di lettura, mai scontati, a volte anche arditi, sempre e comunque divertenti. Ho notato con soddisfazione che due amori ci legano quello per Cechov e quello per Calvino due romanzieri immensi. Bravo Francesco, veramente molto bravo, stupenda la conversazione n.3, quello che dice sull’emozione è prepotentemente vero e il ricordo di Wallace intenso e commovente. Molto piacevole e originale l’incipit dell’introduzione con l’uso della litote, Manzoni docet.

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